Constructio (grammatica): differenze tra le versioni
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*Bene Florentinus, ''Candelabrum'' | *Bene Florentinus, ''Candelabrum'' <span id="Bene1">[[#1Bene|'''1, 18, 10''']]</span> | ||
*Anonimo, ''Precepta prosaici dictaminis secundum Tullium'', Schmale 1950: 96 | *Anonimo, ''Precepta prosaici dictaminis secundum Tullium'', Schmale 1950: 96 | ||
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Il termine constructio ha il significato generico di «sintassi, costruzione sintattica» in Prisciano (Schad 2007: 92), ma può indicare la relazione che esiste tra due costituenti (nella grammatica speculativa), o i costituenti stessi (nella grammatica nominalista, cfr. Kneepkens 1990).
Storia degli studi[modifica | modifica sorgente]
Il concetto di constructio è stato oggetto di diversi studi. Charpin (1977: 178-181) ha fatto un’analisi distribuzionale delle occorrenze in Prisciano (elencate in Schad 2007: 92) e ha osservato che il termine compare raramente negli stessi contesti sintattici di ordinatio (anche se talvolta questo accade, cfr. Cotticelli-Kurras 2021: 106). Analogamente, Luhtala (1993: 166) ha sottolineato che constructio è un termine meno generico di ordinatio, e che le differenze tra i due termini sono trattate da Sedulio Scoto e da una glossa al MS lat. 7501, f. 140r.
Quanto all’elaborazione di constructio presso i Modisti, Pinborg (1982: 260) l’ha definita «the first systematic syntax developed in Western linguistics» (ma cfr. Graffi 2012). Colombat e Lahaussois (2019: 20) illustrano il concetto modista di ‘parola’ come constructibile, le cui proprietà semantiche sono rilevanti per la sua costruzione con un altro elemento; il constructibile è un «complete linguistic item» prodotto dalla ‘seconda articolazione’, cioè dall’associazione di una dictio con le rationes consignificandi (Rosier-Catach 2010: 207).
Kneepkens (1990) fornisce una panoramica diacronica dei diversi usi del termine constructio da Prisciano ad Alessandro di Villadieu. In Graffi (2012) si trova un riassunto delle tappe che hanno portato alla distinzione in quattro tipi di constructio. Questi ultimi sono esemplificati da Tommaso di Erfurt come nello schema seguente (adattato da Graffi 2012: 288; cfr. Bursill-Hall 1972: 286):
constructio | actuum | personarum |
---|---|---|
intransitiva | Socrates currit | Socrates albus
currit bene |
transitiva | lego librum | filius Socratis |
Secondo questo schema, l'espressione Socrates currit è un esempio di constructio intransitiva actuum. Socrates albus è un esempio di constructio intransitiva personarum (come anche currit bene). Lego librum è un esempio di constructio transitiva actuum. Filius Socratis è un esempio di constructio transitiva personarum.
I costituenti di una constructio sono detti, rispettivamente, primum constructibile e secundum constructibile (Covington 1984: 54); entrambi possono, alternativamente, avere la funzione di terminans o dependens. Per la «combinazione binaria» di constructio si veda Bursill-Hall (1966: 136).
Questa terminologia è confrontata da Graffi (2012: 290, 299) con sistemi di analisi elaborati nel XIX secolo (grammatica della valenza e grammatica generativa).
Cotticelli-Kurras (2021) commenta i passi di diversi autori che attestano la graduale affermazione dell’uso tecnico del termine constructio e dei suoi corradicali, come constructionis principia («processi di costruzione», Cotticelli-Kurras 2021: 117). Rizza (2023) indaga i valori di constructio e di vox constructa in Alcuino di York, derivati in larga misura da precedenti elaborazioni di Boezio.
Infine, Kelly (2023: 159, 167) osserva che una certa confusione tra i termini constructio e oratio è stata generata dalle Glosulae In Priscianum, e rende conto dei tre livelli di constructio riconosciuti dai Modisti: constructio vocalis, mentalis, realis, cioè il livello ‘delle parole’, ‘dei concetti’ e ‘delle cose’.
Attestazioni di Constructio[modifica | modifica sorgente]
Primi usi specialistici del termine constructio si attestano già in età carolingia con le Glosse (9°-10° secolo) e il Commento a Donato del grammatico irlandese Murethach.
Come visibile dall'immagine e dalla mappa interattiva, i primi usi specialistici di constructio si raggruppano inizialmente in Francia e in particolare a Parigi con le figure di Gilberto Porretano, Hugo de Sancto Victore ed Eberardo di Béthune; in area inglese, ad Oxford, abbiamo la figura di Robert Kilwardby che comunque è di formazione parigina.
Il termine constructio è attestato sia nei testi di logica come la Logica Ingrendietibus, in cui Petrus Abelardus comincia la sua distinzione della logica dalla dialettica, sia in testi di dialettica a opera dello stesso Abelardus, così come nelle grammatiche di Gilberto Porretano e di Hugo de Sancto Victore. Altre opere sono i Commentaria super S. Pauli Epistolam ad Romanos che mostrano ancora una volta come Abelardus utilizzi constructio ma con accezioni sempre diverse a seconda dell'opera e della tipologia testuale utilizzata (cf. § Significati e Usi di Constuctio).
Gli autori in cui constructio ricorre con un uso specialistico sono i seguenti:
- Alcuinus Eboracensis (735-804)
- Gilbertus Porretanus (1070-1154)
- Hugo de Sancto Victore (1196-1141)
- Petrus Abelardus (1049-1172)
- Ars Laureshamensis (X-XI secolo)
- Glossa Promisimus (XII secolo)^
- Eberardo di Béthune ( - 1212)
- Robert Kilwardby (1215-1279)
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Significati e usi di Constructio[modifica | modifica sorgente]
Constructio in combinazione con litterae e con il significato di “forma grammaticale” o “valore delle parole”[modifica | modifica sorgente]
- Petrus Abaelardus, Commentaria super S. Pauli Epistolam ad Romanos L&S D890 IV, 323
Constructio con il senso di “struttura dell’enunciato”[modifica | modifica sorgente]
- Petrus Abaelardus, Logica Ingredientibus Int. 6, 3, 181
- Anonimo, Ars Dictandi Rockinger 1863: 12
Constructio nella descrizione delle funzioni dell’enunciato[modifica | modifica sorgente]
- Petrus Abaelardus, Logica Ingredientibus Int. 4, 40, 139
- Bene Florentinus, Candelabrum 1, 18, 10
- Anonimo, Precepta prosaici dictaminis secundum Tullium, Schmale 1950: 96
Constructio come sinonimo di sententia orationis[modifica | modifica sorgente]
- Petrus Abaelardus, Dialectica, I, 3, De uerbo, 136
- Petrus Abaelardus, Logica Ingredientibus Int. 10, par. 6, 308
- Petrus Abaelardus, Dialectica, II, 1, De oratione, 14
- Petrus Abaelardus, Dialectica II, 1, De perfectis et imperfectis, 148
- Ars Laureshamensis, Expositio in Donatum maiorem, 31, 58 31, 58
In relazione a vox e constructio vocum[modifica | modifica sorgente]
- Petrus Abaelardus, Introductiones paruulorum: Editio super Aristotelem ‘De interpretatione’, 125
- Petrus Abaelardus, Logica Ingredientibus Int. 10, 8, 309
- Alcuinus Eboracensis, De Grammatica, PL 101, 858A
Costructio come sinonimo di ordinatio[modifica | modifica sorgente]
- Glossa Promisimus, f46, r2
Definizione di constructio sulla base della necessità di costruzione del discorso[modifica | modifica sorgente]
- Grammatica Porretani, 60
In riferimento all’ordine delle parole e alla formazione della constructio perfecta, specialmente se costituita di nome e predicato[modifica | modifica sorgente]
- Bene Florentinus, Candelabrum 1, 22, 11
- Bonus Lucensis, Cedrus Libani 1, 11
- Hugo de Sancto Victore, De grammatica 3, 105
- Hugo de Sancto Victore, De grammatica 4, 106
- Hugo de Sancto Victore, De grammatica 4, 107
- Iohannes Bonandree, Brevis introductio ad dictamen 62
- Glosa super ‘Graecismum’ Eberhardi Bethuniensis, appendix: prologus I, 5.2.2, 229
- Guido Faba, Ars dictaminis 84
- .
Constructio come sinonimo di oratio[modifica | modifica sorgente]
- Glosa super ‘Graecismum’ Eberhardi Bethuniensis, Appendix, prologus I, 6.1.1.1, 231
- Robert Kilwardby, f. 59rb
Constructio come locuzione, espressione formata da più parole[modifica | modifica sorgente]
- Anonimo, Precepta prosaici dictaminis secundum Tullium, Schmale 1950: 90
- Anonimo, Precepta prosaici dictaminis secundum Tullium, Schmale 1950: 95
Constructio in combinazione con litterae e con il significato di “forma grammaticale” o “valore delle parole”[modifica | modifica sorgente]
- Bene Florentinus, Candelabrum 1, 7, 7
Riferimenti[modifica | modifica sorgente]
Riferimenti PRIN:
^abc Cotticelli-Kurras P. (2021), Constructio and related terms in medieval grammars: toward a theory of syntax. In M. L. Aliffi, A. Bartolotta, C. Nigrelli (eds.), Perspectives on Language and Linguistics, Essays in honour of Lucio Melazzo. Palermo, Palermo University Press, 93-115.
^ab Rizza A. (2023), Vox, constructio, sententia. Particolarità in Alcuino da York. In L. Biondi, F. Dedè, A. Scala, C. Meluzzi, M. Vai (eds.), Ubi homo, ibi lingua. Studi in onore di Maria Patrizia Bologna. Alessandria, Edizioni dell’Orso, 1135-1146.
Altri riferimenti:
^ Biondi L. (2017), Espressioni metaforiche e 'deriuatio' nei grammatici medievali: prime annotazioni. In Archivium Latinitatis Medii Evi vol. 75, 187-216.
^ Bursill-Hall G. L. (1966), Aspects of Modistic Grammar. In S. J. Francis P. Dinnen (ed.), Report of the Seventeenth Annual Round Table Meeting on Linguistics and Language Studies. Washington, Georgetown University Press.
^ Bursill-Hall G. L. (1972) (ed.), Tommaso di Erfurt, Grammatica speculativa, an edition with translation and commentary. London, Longman.
^ Charpin F. (1977), L’idée de phrase grammaticale et son expression en latin. Thèse présentée devant l'Université de Paris IV. Paris, H. Champion.
^ Colombat B., Lahaussois A. (2019), Histoire des parties du discours. Leuven-Paris-Bristol, Peters.
^ Covington M. A. (1984). Syntactic Theory in the High Middle Ages. Modistic models of sentence structure. Cambridge, Cambridge University Press.
^abcd Graffi G. (2012), Appunti sulle nozioni di constructio e di dependentia nelle teorie dei Modisti. In V. Orioles (eds.), Per Roberto Gusmani. Studi in ricordo, vol. II, Linguistica storica e teorica. Udine, Forum, 285-302.
^ Kelly L. G. (2023), Early to Late Medieval Europe. In L. R. Waugh, M. Monville-Burston, J. E. Joseph (eds.), The Cambridge History of Linguistics. Cambridge, Cambridge University Press.
^ab Kneepkens C. H. (1990), On mediaeval syntactic thought with special reference to the notion of construction. In Histoire Épistémologie Langage 12/2. Grammaires Médiévales, 139-176.
Kneepkens C. H. (1992), On the notion of Constructio in Conceptualist Grammar: Quaestio XXXV of the Doctrinale – Commentary Preserved in Erfurt, Amplon, Q 70A. In H. A. G. Braakhuis, M. J. F. M. Hoenen (eds.), Marsilius of Inghen: Acts of the International Marsilius of Inghen Symposium Organized by the Nijmegen Centre for Medieval Studies (CMS). Nijmegen, Ingenium, 143-172.
^ab Luhtala A. (1993), Syntax and Dialectic in Carolingian Commentaries on Priscian's Institutiones Grammaticae. In V. Law (ed.), History of Linguistic Thought in the Early Middle Ages. Amsterdam-Philadelphia, John Benjamins Publishing Company, 145-191.
^ Pinborg J. (1982), Speculative grammar. In N. Kretzmann, A. Kenny, J. Pinborg (eds.), The Cambridge History of Later Medieval Philosophy. Cambridge, Cambridge University Press, 254-269.
Rosier-Catach I. (2005), The Glosulae in Priscianum and its tradition. In N. McLelland, A. R. Linn (eds.), Flores Grammaticae: Essays in Memory of Vivien Law. Münster, Nodus, 81-100.
^ Rosier-Catach I. (2010), Grammar. In R. Pasnau, Ch. Van Dyke, The Cambridge History of Medieval Philosophy, vol. 1. Cambridge, Cambridge University Press.
^ab Schad S. (2007), A Lexicon of Latin Grammatical Terminology. Pisa-Roma, Fabrizio Serra Editore.
Voci correlate[modifica | modifica sorgente]
Congruitas, Dictio, Oratio, Ordo, Locutio
Testi[modifica | modifica sorgente]
Murethach, In Donati artem maiorem, 3, 18: Editio dicitur constructio uel compositio siue institutio uel procreatio; non, ut quidam ferunt, formatur hoc nomen ab eo uerbo, quod est edo es est significans comestionem, sed potius ab eo, quod est edo edis edit, id est compono aliquid, quod in infinitiuo editum ire formatur.
Petrus Abaelardus, Commentaria super S. Pauli Epistolam ad Romanos L&S D890 IV, 323: Ut igitur litterae constructio quoquo modo texatur, ita huius uersiculi principium fini coniunge: “Ei autem qui potens est” etc. “honor et gloria”, sit subaudis; et rursus cum dicitur “cui”, subaudiatur est, ac si uidelicet dicatur: “Ei” sit “honor et gloria” cuius est, ac si uidelicet dicatur, sicuti reuera est sit, inquam, “per Iesum Christum” per quem glorificandus est Pater
Petrus Abaelardus, Logica ingredientibus Int. 6, 3, 181: Vnde in nomine constructio incipit et in uerbo perficitur
Petrus Abaelardus, Logica ingredientibus Int., 4, 40, 139: Similiter, licet Socratem currere et Socrates currit idem dicant, diuersas tamen habent constructiones, quia et si dicam Possibile est uel Verum est Socratem currere uel ambulare, ualet constructio, sed non ita Possibile est Socrates currit; uel si dicam Si Socrates currit, Socrates ambulat, ualet, si uero dicam Si Socratem currere, Socratem ambulare, nil est
Petrus Abaelardus, Dialectica I, 3, De uerbo, 136: At vero cum totius constructionis sententia pensatur ac simul verba in sensu alterius enuntiationis confunduntur, non iam singularum dictionum significatio attendenda est, sed tota magis orationis sententia intelligenda; atque in eo impropria dicitur orationis constructio quod eius sententia ex significatione partium non venit
Petrus Abaelardus, Logica ingredientibus Int. 10, par. 6, 308: Orationem quoque ab hac constructione omnino separat, quia ad hanc uariationem oppositionum constructio orationis non ualet, cum uidelicet orationes per finitum et infinitum uariari nequeant.
Petrus Abaelardus, Dialectica, II, 1, De oratione, 14: Quodsi ad veritatem orationis et in ipsis orationibus competens valet coniunctio, quanto magis in simplicibus dictionibus congrua servanda est constructio.
Petrus Abaelardus, Dialectica II, 1, De perfectis et imperfectis, 148: Competens enim est substantivi et adiectivi constructio, cum ad eumdem casum, ad idem genus et eumdem numerum copulantur
Ars Laureshamensis, Expositio in Donatum maiorem, 31, 58: Sed sciendum est, quia in illis nominibus sit haec constructio, quae, quamuis singulariter efferantur, sensu tamen pluralia sunt
Petrus Abaelardus, Introductiones paruulorum: Editio super Aristotelem 'De Interpretatione, 125: Sed vox quidem.’ Affirmatio non erit una, sed erit una vox, id est una constructio vocum, affirmationes vero multae, id est materia multarum affirmationum
Petrus Abaelardus, Logica ingredientibus Int. 10, 8, 309: Nam si in unam dictionem transiret, cum alicui apponitur, constructio quidem ualeret sicut cum dicitur Lignum est non albus homo et non-albus unum nomen est infinitum additum homini – iuxta quod Porphyrius etiam hanc inferentiam denegat: Si non est iustus homo, est non-iustus homo -; similiter cum dicimus non animal rationale, si non animal unum sit infinitum cui rationale apponatur, ualet orationis iunctura, et tale est Equus est non animal rationale, ac si diceretur Equus est non animal, quod, scilicet non animal, est rationale, et est falsa propositio.
Glossa Promisimus f46, r2: Oratio est congrua dictionum ordinatio, id est quiddam constans ex dictionibus congrue ordinatis: constructio est congrua dictionum ordinatio, id est proprietas quae inest dictionibus.
Grammatica Porretani, 60: Constructio ergo est rationa(bi)lis ordinatio dictionum ad componendam orationem.
Hugo de Sancto Victore, De grammatica 3, 105: Quapropter quia de partibus orationis que simplices sunt quantum in presenti uisum est consummasti superest ut ea quoque que de constructione earumdem dicenda sunt adicias
Hugo de Sancto Victore, De grammatica 4, 106: In omni ergo constructione perfecta nomen et uerbum principatum optinent et secundo pronomen quod uice nominis uerbo coniungitur
Hugo de Sancto Victore, De grammatica 4, 107: Item quidquid in constructione adicitur preter nomen et uerbum uel nominis uel uerbi determinatio esse uidetur cum priora sunt semper que determinantur quam ea quibus determinamus aliquid
Glosa super ‘Graecismum’ Eberhardi Bethuniensis, appendix: prologus I, 5.2.2, 229 : Dyasintetica est alia pars loquens de dictionum unitione siue coniunctione que dicitur constructio, id est constructibilium unio
Glosa super ‘Graecismum’ Eberhardi Bethuniensis, Appendix, prologus I, 6.1.1.1, 231: Si autem ille sermo sit complexus, sic est oratio uel constructio, de qua determinat actor in assignando illud capitulum, scilicet PENITET ET TEDET | (XXVII, 1)
Robert Kilwardby, f. 59rb: Constructio est passio analoga sicut constructibile analogum. Et primo inuenitur in partibus declinabilibus, <posterius autem in indeclinabilibus [add. Ms Cambridge, Peterhouse 191, f. 147ra]>. Et inter declinabiles primo est constructio partium principalium sicut nominis et uerbi et posterius conuenit pronomini et participio
Glossa al MS lat. 7501, f. 140r: Latior est ordinatio quam constructio nam ordinatio extra constructionem accipitur ut in ordine partium orationis illud apparet (Paris, Bibliothèque Nationale; cfr. Sedulius, In Priscianum 75, 41-43; cfr. Luhtala 1993: 166).
Alcuinus Eboracensis, De Grammatica (PL 101, 858A): Dictio est pars minima vocis constructae, plenumque sensum habentis (cfr. Rizza 2023: 1141).
Anonimo, Ars Dictandi (Rockinger 1863: 12): Si vero accusativo casui recipientium nomina cum eorum adiectivis asscribimus, oportunum est utique ut salutationem ipsam verbis infinitis claudamus vel aliqua earum dictionum que ad infiniti pertinent constructione
Bene Florentinus, Candelabrum (1, 18, 10): De huiusmodi ordinatione partium quidam ait: “Nobilis accedit gravitas ex ordine solo / Quando que sociat constructio separat ordo / Ut sit in hac forma perversio: rege sub illo, / Tempus ad illud, ea de causa, rebus in illis”
Note[modifica | modifica sorgente]
^ Per il testo della Glosa Promisimus, fare riferimento a Biondi 2017.