Ligatura: differenze tra le versioni

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== Voci correlate ==
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== Testi ==
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Versione delle 11:49, 5 nov 2025

Il termine latino tardo ligatura (o legatura), di scarsa attestazione, è utilizzato in senso tecnico in ambito musicale per indicare la connessione tra più note nell’esecuzione. Alcuni grammatici di età rinascimentale hanno successivamente utilizzato il termine, o i suoi traducenti nelle lingue vernacolari, sia con l’accezione di “ordito della costruzione sintattica” di una frase o di un discorso, o talvolta più nello specifico con il significato metonimico di “congiunzione”, o comunque di particella grazie alla quale la trama sintattica del discorso viene garantita.

Storia degli studi[modifica | modifica sorgente]

Tradizione latina[modifica | modifica sorgente]

Nessun grammatico di età classica o tarda utilizza il termine ligatura in senso tecnico, neanche come metafora dell’ordito sintattico: Schad (2007), ad esempio, non dedica alcuna voce al termine, mentre ne riserva una a colligatio come alternativa al ben più frequente coniunctio o nel significato generico di “legame” (Schad 2007: 66). Anche Forcellini (1835: 712) attribuisce a ligatura il solo significato di “‘ligamen’, ‘legatura’, ‘περίαμμα’”.

Come sottolineano Grotans (2006), Cascarelli Iafelice (2019) e Cotticelli (2022), esistono molti punti di contatto tra il lessico tecnico della musica e quello di grammatica e retorica, poiché il processo di decodifica dell’impianto ritmico e discorsivo del testo musicale viene in larga parte mutuato dalla grammatica e dal suo metalinguaggio. In tale contesto, ligatura assume il significato tecnico di segno grafico che collega due o più note della stessa altezza, sommando le loro durate, oppure di segno che unisce più note, anche di altezza diversa, per indicare che devono essere eseguite in modo legato, senza interruzioni o stacchi.

Tradizione vernacolare italiana[modifica | modifica sorgente]

Per quanto concerne il traducente italiano legatura, il GDLI (VIII: 1087) lo registra con il significato tecnico di “disposizione sintattica o grammaticale; costruzione. - Anche: congiunzione”. Poggiogalli (1999: 333) rintraccia entrambi i significati (“‘congiunzione’ […] ‘connessione sintattica, costruzione, sintassi”) negli autori rinascimentali. Cotticelli (2025a), (2025b) ne approfondisce nel dettaglio l’uso da parte di Pierfrancesco Giambullari nell’accezione di “congiunzione”, analizzando le sezioni dell’opera nel quale lo storico e grammatico fiorentino prende in esame le costruzzioni connesse all’uso di determinate legature, anche in relazione all’alternanza tra i vari modi verbali.

(in costruzione)

Attestazioni di ligatura (e legatura)[modifica | modifica sorgente]

Il termine compare con un uso tecnico nei seguenti autori in età medievale e rinascimentale:

(in costruzione)

Significati e usi di Ligatura[modifica | modifica sorgente]

Ligatura come notazione musicale:[modifica | modifica sorgente]

  • Francone di Colonia, Ars cantus mensurabilis, IV.
  • Jacobus Leodiensis, Speculum musicae, VI.
  • Johannes Tinctoris, De notis et pausis, I.xii.3.

Ligatura (o legatura) come “costruzione sintattica”[modifica | modifica sorgente]

  • L Salviati, Delle orazioni (1575), I.86.

Legatura come “congiunzione”[modifica | modifica sorgente]

  • P. Giambullari, Regole della lingua fiorentina (1552), ed. Bonomi (1986), 96.
  • A. Caro, La Rettorica di Aristotile fatta in lingua toscana (1570), 214.

Riferimenti[modifica | modifica sorgente]

Riferimenti PRIN:  [modifica | modifica sorgente]

^ Cotticelli-Kurras, P. (2022), “From clausula to clause, 2000 years of metalinguistic history”, in L. Biondi, F. Dedè, A. Scala, M. Vai (eds.), Ubi homo, ibi lingua. Studi in onore di Maria Patrizia Bologna, Alessandria: Edizioni dell’orso, 349-368.

^ Cotticelli-Kurras, P. (2024), “Continuity and Discontinuity in Metalinguistic Competence Between the Middle Ages and the Renaissance: The Example of the first Italian Vernacular Grammars”, ICHOLS XVI, Tiflis 2024, 26-31 August 2024, submitted.

^ Cotticelli-Kurras, P. (2025a) “Interpunzione come partitura testuale e articolazione sintattica, Le prime grammatiche del volgare italiano”. Amicorum munus. Per Guglielmo Bottari, a c. di G.C. Alessio - A.M. Babbi - V. Fera - D. Losappio, Venezia: Centro di Studi Medioevali e Rinascimentali «E.A. Cicogna», 2025.

^ Cotticelli-Kurras, P. (2025b), “Percorsi trasversali nella grammaticografia rinascimentale: Melantone, Linacre, Giambullari”. Il ruolo del metalinguaggio nelle nuove grammatiche nazionali e missionarie. Atti del workshop PRIN 2022 (Verona, 16–17 settembre 2024). Ed. by P. Cotticelli-Kurras, F. Righi. Roma: Il Calamo, 41–72.

Altri riferimenti:  [modifica | modifica sorgente]

^ Battaglia, S., poi G. Bàrberi Squarotti (a c. di), Grande dizionario della lingua italiana, Torino: UTET, 1961-1998.

^ Bernhard, M. (2006), Lexicon musicum latinum medii aevi, Munchen: Verlag der Bayerischen Akademie der wissenschaften.

^ Cascarelli Iafelice, C. (2019), “Cadence as a “Metaphor of Instability” and “Conclusive Unity”: A Brief Excursus Between Grammar and Music”, Opus 25 (3): 30-49, http://dx.doi.org/10.20504/opus2019c2502.

^ Forcellini, E. (1835), Lexicon totius latinitatis, 1771, https://archiviodistatotorino.cultura.gov.it/strumenti/lexicon-totius-latinitatis/  

^ Fornara, S. (2013), La trasformazione della tradizione nelle prime grammatiche italiane (1440–1555). Roma: Aracne.

^ Grotans, A. (2006), Reading in Medieval St. Gall, New York: Cambridge University Press.

^ Poggiogalli, D. (1999), La sintassi nelle grammatiche del Cinquecento, Firenze: Accademia della Crusca.

^ Schad, S. (2007). A lexicon of Latin grammatical terminology, Pisa-Roma: Serra Editore.

^ Whittaker, A. (2015), Musical Exemplarity in the Notational Treatises of Johannes Tinctoris (c. 1435–1511), PhD Thesis, Birmingham City University.

^ Williams, C. J. (2022), “Guido of Arezzo, John of Affligem and Jerome of Moray on Grammar and Music”, ANZAMEMS Grammar and music, https://www.academia.edu/83114305/ANZAMEMS_Grammar_and_music.

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]

clausula, coniunctio, constructio, costruzzione, oratio, sententia.

Testi[modifica | modifica sorgente]

Annibal Caro, La Rettorica di Aristotile fatta in lingua toscana (1570), 214: “Universalmente bisogna che quello che si scrive si possa facilmente e leggere e pronunziare, che in un medesimo modo si fa. La qual cosa non hanno quelle composizioni che son fatte con molte legature.”

Francone di Colonia, Ars cantus mensurabilis, IV: "Ligatura est plurium figurarum per unam formam naturaliter facta connexio [...] Est autem quedam cum proprietate et cum perfectione, quedam vero sine proprietate et cum perfectione, quedam cum proprietate et sine perfectione, quedam sine proprietate et sine perfectione."

Jacobus Leodiensis, Speculum Musicae, VI: "Si vero [notae] vel ligentur ad invicem et sit ligatura descendens in cantu plano, prima semper caudam habet descendentem."

Pierfrancesco Giambullari, Regole della lingua fiorentina (1552), ed. Bonomi (1986), 96: “La legatura, da’ Latini chiamata coniunctio, è una parte del parlare, che unisce e congiugne insieme, e le membra, le sentenzie et le clausole di quello; dando loro ornamento et chiarezza.”

Leonardo Salviati, Delle orazioni (1575), I, 86: “Il vanto, che sopra questo nostro si suol dare a quel secolo, non è tanto […] per cose pertinenti a gramatica, quanto per la purità de’ vocaboli e de’ modi del dire e per la breve e vaga e semplice legatura.”

Johannes Tinctoris, De not. et paus., I.xii.3: "Prima regula generalis est, quod in omni ligatura ascendente, omnes note ultime breves sunt, nisi due tantum sint colligate, quarum prima caudam habeat a parte sinistra sursum protractam, quia tunc ultima sicut prima semibrevis est, ut hic patet."