Circuito
Il termine circuitus, o circuito (anche circoito) nella tradizione italiana vernacolare, come calco del greco περίοδος, viene utilizzato da alcuni autori in alternativa al prestito periodus (periodo) per indicare la frase in senso generale o, più specificamente, la frase complessa o l'intero discorso.
Storia degli studi[modifica | modifica sorgente]
Grammatica, retorica e musica in latino[modifica | modifica sorgente]
Il termine circuitus, così come ambitus, compare nell'uso di alcuni autori tardo-latini e medievali affiancato a periodus, in primis nei commenti all'Ars grammatica di Donato, probabilmente nel tentativo di sciogliere in modo più efficace dal punto di vista descrittivo il valore metaforico del termine, spesso proprio nel contesto della definizione stessa di "periodo". Schad (2007) non registra tuttavia il termine in alcun uso tecnico.
Come mostrato da Grotans (2006) e Cascarelli Iafelice (2019), la trattatistica musicale medievale mostra un legame molto forte con la grammatica, da cui trae buona parte del proprio metalinguaggio di base: tra i vari termini compare in alcuni trattati proprio circuitus, che assume un significato analogo di sinonimo di periodus o ambitus, andando ad indicare l'unità strutturale dotata di una certa unità armonica, e a sua volta scomponibile in membra.
Grammaticografia italiana in volgare[modifica | modifica sorgente]
Come illustrato, tra gli altri, da Cotticelli (2025a) e (2025b), Fornara (2013) e Righi (2025), i grammatici italiani rinascimentali, non essendosi ancora consolidata una terminologia standard per identificare la frase, alternano una costellazione di termini che va dai prestiti crudi dal latino come clausola a quelli integrati, quali oratione (da oratio) e costruzzione (da constructio), ad altre forme quali parlare o parlamento, e circuito è uno tra questi. Gli studi concordano nel sottolineare il doppio filo che lega in molte circostanze tali definizioni all’indagine sulla punteggiatura come strumento di analisi sintattica della frase stessa.
Il termine circuito assume il valore metalinguistico di “frase compiuta” soprattutto nella Grammatica volgare di Gaetano Tizzone da Pofi (1539). Nel modello grammaticale dell'autore, il membro sembra indicare la frase semplice, mentre il circuito rappresenta la frase complessa, poiché “il circuito è composto ancora di tanti membri.” (6r-6v). Fornara (2013: 163) e Righi (2025) mostrano come però in realtà in altri passi dell’opera il concetto di circuito e di membro tendano a sovrapporsi, a dimostrazione della mancanza di chiarezza descrittiva sul concetto di “frase” a questo stadio degli studi linguistici.
Questo uso di circuito rinascimentale non è confinato ai soli trattati grammaticali: lo troviamo infatti pochi anni dopo, ad esempio, anche in un’opera di retorica, quella di Cavalcanti (1559), che utilizza circuito come la struttura capace di “comprendere, et quasi in un cerchio ristrignere insieme i membri, et i concisi.”
Poggiogalli (1999), pur passando in rassegna numerosi termini sintattici che compaiono nelle grammatiche rinascimentali anche a proposito del concetto di “frase” e “frase complessa”, non menziona circuito in questo novero.
Attestazioni di Circuitus (circuito)[modifica | modifica sorgente]
Il termine compare con un uso tecnico nei seguenti autori:
- Johannes Afflighemensis (fl. c. 1100)
- Vincentius Bellovacensis (1190 ca. - 1264)
- Bartolomeo Cavalcanti (1503-1562)
- Isidorus Hispalensis (560-636)
- Hucbald (840 ca.-930)
- Muretach (IX sec.)
- Iohannes Saresberiensis (1115/1120-1180)
- Sedulius Scottus (†858)
- Gaetano Tizzone da Pofi (†1529/1531)
Significati e usi di Circuitus (circuito)[modifica | modifica sorgente]
Circuitus come forma alternativa a periodus nella latinità tarda e nel Medioevo[modifica | modifica sorgente]
- Ars Laureshamensis, Expositio in Donatum maiorem, 1, 185, 38.
- Vincentius Bellovacensis, Speculum maius: speculum doctrinale, 1.46-67.
- Diomedes, Ars grammatica, 2.465.24.
- Isidorus Hispalensis, Etymologiarum siue Originum libri XX, 2.18.1.
- Murethach, In Donati artem maiorem, 1.45.43.
- Iohannes Saresberiensis, Metalogicon, 1.20.9.
- Sedulius Scotus, In Donati artem maiorem, 1.51.20.
Circuitus come “unità musicale dotata di significato"[modifica | modifica sorgente]
- Johannes Afflighemensis, De musica cum tonario (ed. Waesberghe 1950), 79.
- Hucbald, De musica, in Grotans (2006), 191.
Circuito come “frase complessa” composta da “membri”[modifica | modifica sorgente]
- Bartolomeo Cavalcanti, La retorica di M. Bartolomeo Cavalcanti, 268.
- Gaetano Tizzone da Pofi, Grammatica volgare, 2r.
- Gaetano Tizzone da Pofi, Grammatica volgare, 6r-6v.
Circuito come sinonimo di “periodo” o "discorso"[modifica | modifica sorgente]
- Gaetano Tizzone da Pofi, Grammatica volgare, 48r.
Riferimenti[modifica | modifica sorgente]
Riferimenti PRIN[modifica | modifica sorgente]
^ Cotticelli-Kurras, P. (2024), “Towards a classification of sentences in medieval grammars: the role of the positurae”. Rivista italiana di linguistica e di dialettologia. XXVI: 69–90.
^ Cotticelli-Kurras, P. (2025a), “Percorsi trasversali nella grammaticografia rinascimentale: Melantone, Linacre, Giambullari”. Il ruolo del metalinguaggio nelle nuove grammatiche nazionali e missionarie. Atti del workshop PRIN 2022 (Verona, 16–17 settembre 2024). Ed. by P. Cotticelli-Kurras, F. Righi. Roma: Il Calamo, 41–72.
^ Cotticelli-Kurras, P. (2025b) “Interpunzione come partitura testuale e articolazione sintattica, Le prime grammatiche del volgare italiano”. Studi in onore di Guglielmo Bottari. In press.
^ Righi, F. (2025), “The ‘panther’ of syntax between grammar and publishing. The case of Gaetano Tizzone and his Grammatica volgare”, Beiträge zur Geschichte der Sprachwissenschaft …, In press.
Altri riferimenti[modifica | modifica sorgente]
^ Bisello, L., S. Bollini, I. Iaccarino, M. Schellino, “La ‘Biblioteca anatomica’ (1552-1699): consistenza e ragioni di un corpus. Un repertorio di testi del Seicento italiano tra medicina e letteratura”, Museo Galileo 2025, https://www2.museogalileo.it/images/biblioteca_digitale/collezioni_tematiche/Edizioni_MuseoGalileo_la_biblioteca_Anatomica.pdf
^ Cascarelli Iafelice (2019), "Cadence as a 'Metaphor of Instability' and 'Conclusive Unity': A Brief Excursus Between Grammar and Music", OPUS 25.3: 30-49.
^ Fornara, S. (2004), “La sintassi nel Cinquecento italiano tra grammatica e retorica”. Fortuna e vicissitudini di concetti grammaticali. Ed. by G. Graffi. Padova: Unipress, 45–60.
^ Fornara, S. (2013), La trasformazione della tradizione nelle prime grammatiche italiane (1440–1555). Roma: Aracne.
^ Grotans, A. (2006), Reading in Medieval St. Gall, New York: Cambridge University Press.
^ Poggiogalli, D. (1999), La sintassi nelle grammatiche del Cinquecento. Firenze: Accademia della Crusca.
^ Schad, S. (2007). A lexicon of Latin grammatical terminology, Pisa-Roma: Serra Editore.
(in costruzione)
Voci correlate[modifica | modifica sorgente]
constructio, distinctio, membrum, oratio, parlamento, sententia.
Testi[modifica | modifica sorgente]
Johannes Afflighemensis, De musica cum tonario (ed. Waesberghe 1950), 79: "Vel certe toni dicuntur ad similitudinem tonorum, quos Donatus distinctiones vocat; sicut enim in prosa tres considerantur distinctiones, quae et pausationes appellari possunt, scilicet colon id est membrum, comma incisio, periodus clausura sive circuitus, ita et in cantu. In prosa quippe quando suspensive legitur, colon vocatur; quando per legitimum punctum sententia dividitur, comma, quando ad finem sententia deducitur, periodus est. Verbi gratia: Anno quinto decimo imperii Tiberii Caesaris, hic in omnibus punctis, colon est; deinde ubi subditur: Sub principibus sacerdotum Anna et Caipha, comma est; in fine autem versus ubi est Zachariae filium in deserto periodus est."
Ars Laureshamensis: Expositio in Donatum maiorem, 1, 185, 38: "Periodos Grece, Latine dicitur circuitus uel ambitus, eo quod circueat clausulas sententiae. CVIVS PARTES SVNT COLA ET COMMATA. Cola membrum dicitur, comma autem cisio, unde et coma equorum dicitur."
Vincentius Bellovacensis, Speculum maius: speculum doctrinale, 1.46-67, 60: "Periodus, ambitus, vel circuitus, vel vltima clausula quae totam sententiam concludit, cuius partes sunt cola et comma."
Bartolomeo Cavalcanti, La retorica di M. Bartolomeo Cavalcanti, 268: “Ora questa comprensione, questo annodamento, et intrecciamento può essere più largo, et più stretto, et di più membri, et di meno; le quali differenze io non curerò di nominare con distinti nomi, ma questo modo di comprendere, et quasi in un cerchio ristrignere insieme i membri, et i concisi, chiamerò col nome Greco Periodo, et col nome Latino Circuito.”
Diomedes, Ars grammatica, 2.465.24. "comma incisum, colon membrum nominamus; periodo plurima nomina dat Cicero, ambitum circuitum conprehensionem continuationem circumscriptionem."
Isidorus Hispalensis, Etymologiarum siue Originum libri XX, 2.18.1: "Periodos ambitus uel circuitus. Fit autem ex coniunctione uerborum comma, ex commate colon, ex colo periodos."
Hucbald, De musica, in Grotans (2006), 191: "Verum cantilenae corpus 'arsi' et 'thesi,' id est 'elavatione” tonorum et 'positione' completur, donec 'periodo,' id est 'clausula' sive 'circuitu' suis membris distincta terminetur."
Murethach, In Donati artem maiorem, 1.45.43. "Periodos grece, latine dicitur circuitus uel ambitus, eo quod circumeat clausulas sententiae. CVIVS PARTES SVNT COLA ET COMATA."
Iohannes Saresberiensis, Metalogicon, 1.20.9: "Quod quidem significantius interpretari possumus ut sit colon membrum, coma articulus, periodus circuitus, qui sermonis sententiam claudit."
Sedulius Scotus, In Donati artem maiorem, 1.51.20: "Distinctio inquit est ubi finitur plena sententia. Huius punctum ad summam litteram ponimus. Haec et periodus id est ambitus uel circuitus hoc est totius sententiae contextus uocitatur."
Gaetano Tizzone da Pofi, Grammatica volgare, 2r: ““[l]e lettere, le sillabe, le dittioni, l'orationi, o membri, il circoito. Questo circoito rinchiude in sé tutta la sententia perfetta. Esso circoito è pieno d'articoli, di nomi, di verbi, di participij, di pronomi, dispositioni, d'adverbij, l'intergettioni, di congiuntioni, d'apostrophe, di subdistintioni, di coronide, di parentisi, d'accénti.”
Gaetano Tizzone da Pofi, Grammatica volgare, 6r-6v: ““[l]a oratione o il membro che vogliamo dire‚ è una bene ordinata congiuntione di parole, che tutte insieme habbiano a significare qualche cosa. Et è chiamato membro, che come il corpo è distinto in tanti membri, così il circuito è composto ancora di tanti membri, de li quali alcuno è perfetto, alcuno è imperfetto.”
Gaetano Tizzone da Pofi, Grammatica volgare, 48r: “Al fin de la oratione, o circoito che dir lo vogliamo, si mette questo solo punto . dimostrando il periodo essere condotto alla perfettione.”